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10 imperdibili attività per gli amanti dell’avventura in Islanda. Seconda parte.
Continua la nostra esplorazione dell'Islanda, meta gettonatissima tra gli amanti dei viaggi avventura.
In questa seconda parte del nostro articolo in due puntate dedicate alle iconiche attività durante un viaggio avventura in Islanda, proseguiamo descrivendo le principali opzioni per il Rafting, il Kayak da mare, il Surf, le immersioni, l’avvistamento di aurore boreali e le attività su neve. Se vuoi invece puoi approfondire le avventure in Islanda per le gite in giornata, il Trekking e l’escursionismo, l’avvistamento di fauna, e la visita a ghiacciai sulla prima metà del nostro articolo.
I potenti e di volume fiumi islandesi offrono, durante la stagione estiva, tra le più emozionanti esperienze di rafting d’Europa.
Per le famiglie e le persone meno amanti dell’adrenalina, le rapide di classe II del fiume Hvítá (letteralmente “fiume bianco”), nella parte meridionale del paese, sono l’ideale per una mezza giornata di divertimento. Percorrendo il Brúarhlöð canyon, durante la discesa avrete la possibilità di godere di panorami suggestivi e, per i più coraggiosi, di tuffare dalle scogliere nelle gelide acque del fiume.
Nella parte settentrionale del Paese, il Vestari Jökulsá (o West Glacier River) è un altro fiume di classe II adatto a famiglie che tra una dolce rapida e l’altra, offre la vista di spettacolari panorami.
Infine, sempre nella parte nord, le potenti rapide di classe IV del Jökulsá Austari (od East Glacier River) sono il percorso che offrirà maggiori emozioni e soddisfazioni agli amanti dell’adrenalina. Data la natura molto più tecnica ed impegnativa del fiume, per partecipare è richiesta una discreta condizione fisica ed un’età minima di 18 anni.
Mezzo ideale per scoprire la splendida costa ed i fiordi islandesi, l’appassionato di kayak da mare troverà in Islanda itinerari entusiasmanti. Oltre che ad un punto di vista privilegiato, l’uscita in kayak permetterà di godere dell’incontro di animali selvatici, come i pulcinella di mare e gli altri uccelli marini, le foche e, con un po’ di fortuna orche e balene.
Senza ombra di dubbio, la zona più interessante per pagaiare con il kayak da mare è quella dei selvaggi fiordi occidentali. Dalla città di Isafjordur, capoluogo della regione, partono numerosi tour, sia in giornata che di più giorni. Il più lungo, impegnativo, ma anche remunerativo itinerario è una spedizione di 6 giorni nella selvaggia penisola dell’Hornstrandir.
Uscite meno impegnative, di mezza giornata con kayak “sit on top”, possono invece essere effettuate all’interno della ice lagoon, per provare l’emozione di pagaiare tra gli iceberg galleggiati.
Anche nei dintorni di Reykjavik vengono organizzate facili uscite, l’ideale per chi ha poco tempo a disposizione.
Infine, interessanti uscite in giornata vengono effettuate nella penisola dello Snaefellsnes. Ci permettiamo di segnalarne due in particolare, quella per ammirare dal mare il Kirkjufell, la montagna più fotografata d’Islanda, e quella per visitare il relitto del Thorgeir, peschereccio incagliato e successivamente abbandonato nelle acque della regione.
Sebbene l’Islanda non sia in cima alla lista delle mete degli amanti delle immersioni e dello snorkeling, la buona visibilità in acqua (fino a 100 metri), l’abbondante fauna e la presenza di fenomeni vulcanici sotterranei ne fanno una destinazione in crescita.
In particolare, tra le aree di maggior interesse c’è quella di Silfra, nel parco nazionale di Thingvellir, per provare l’emozione di nuotare in una faglia tra la zolla euroasiatica e quella nordamericana.
Altra area interessante è quella di Litlaa, nella parte settentrionale del paese, dove è possibile immergersi all’interno di un “fiume marino” geotermale, con acqua sensibilmente più calda.
Infine, sempre nel nord, la località di Strýtan, all’interno del fiordo Eyjafjördur, permette di ammirare stupefacenti coni vulcani sommersi lunghi fino a 55 metri.
Non è la prima meta a cui penserete per fare surf, eppure anche in Islanda si sta diffondendo la pratica di questo affascinante sport. Rispetto alle mete più blasonate (e soleggiate), non è una destinazione adatta a principianti, le acque sono piuttosto impegnative. Chi sceglie di cavalcare le onde dell’Oceano Atlantico del Nord, dovrà infatti tenere in conto di alcuni fattori significativi. Primo fra tutti le temperature, che ci costringeranno ad indossare mute di 5/6 mm. Inoltre, dovremo studiare la notevole influenza dei venti, che in Islanda non mancano mai, e delle maree. Infine, la natura rocciosa e scogliosa della costa, riduce gli spot con sabbia, meno rischiosi ed adatti a principianti. Tuttavia, per i più esperti, in particolare nella stagione che va da ottobre a marzo, le condizioni e le probabilità per trovare onde interessanti da prendere, sono notevoli.
Gli spot più “frequentati” sono nella penisola di Reykjanes, a meno di un’ora dalla capitale. Altro sito interessante, uno dei pochi con sabbia, è la spiaggia nera di Sandvik, nella parte sudorientale dell’Isola. Infine, esistono spot, solitamente raggiunti da viaggi organizzati, nei fiordi occidentali e nella penisola dello Snaefellsnes.
Gran parte del turismo invernale in Islanda, in forte crescita negli ultimi anni, la raggiunge con uno scopo ben preciso: ammirare le splendide aurore boreali danzare nel cielo. La stagione per questo fenomeno fisico, dovuto all’interazione tra i venti solari ed il campo magnetico e l’atmosfera della terra, va da inizio ottobre a fine marzo. Per osservarle è necessario che il cielo sia buio (ed è presto spiegato il motivo per cui la stagione coincide con quella di maggiore ore di oscurità al giorno) e limpido, ossia privo di nubi, e che siano in atto fenomeni solari (venti od eruzioni).
Il centro meteorologico islandese emette un bollettino giornaliero liberamente consultabile a questo sito, con le previsioni per l’aurora boreale. Per una migliore osservazione, è raccomandabile stare lontani da fonti di inquinamento luminoso, come le città. Ma a parte questo, non servono competenze od equipaggiamenti per osservarle. Partecipare ai tour organizzati può quindi non essere necessario. Diverso è invece se vogliamo fotografarle, dove la camera giusta ed il settaggio corretto potranno fare la differenza per ottenere una buona foto.
Le quote relative modeste dell’Islanda non permettono lo sviluppo di grandi centri di sci alpino. I principali solo localizzati nel nord, ed in particolare ad Hlidarfjall, che vanta 23 piste e 7 cabinovie e la possibilità di sciare vista oceano. Se siete in cerca di qualche avventura, vengono organizzate numerose uscite di Heli-ski e di scialpinismo in quest’area, in particolare lungo la Penisola dei Troll e la costa tra Husavik ed Akurereyri.
Per gli amanti della natura e della tranquillità, le ciaspolate sono l’attività adatta. Esistono uscite organizzate in tutta l’isola, ma le principali basi di partenza sono Akurereyri e Reykjavik. Particolarmente degne di nota, da Akurereyri sarà possibile esplorare il lago di Mývatn, mentre da Reykjavik raggiungere la cascata di Skogafoss.
Per i più pigri e per chi non ha voglia di faticare, infine, è possibile prenotare divertenti uscite di mezza giornata o più in motoslitta. Le principali basi di partenza sono ancora una volta Akurereyri nel nord e Reykjavik.
Si conclude qua anche la seconda ed ultima parte di questo articolo dedicato all’Islanda. Se vuoi leggere la prima parte dedicata alle avventure in Islanda, puoi consultare il nostro blog nell’articolo dedicato.
Questa nazione lascia in chi la visita un tocco di magia e la sensazione di avere avvertito l’immensa forza della natura. Poco abitata, ma estremamente ricca di possibilità, la terra del “ghiaccio e del fuoco” non deluderà gli amanti dei viaggi avventura e soddisferà gli appassionati di ogni disciplina.
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