Kosovo: le migliori avventure all’aria aperta

Il Kosovo è una piccola nazione della penisola balcanica, nato in seguito alla guerra del 1991 ed autoproclamatosi indipendente nel 2008. Al momento non tutte le nazioni che siedono nel consiglio dell’ONU ne hanno riconosciuto l’indipendenza (l’Italia si). La situazione instabile e spesso conflittuale tra le due principali etnie del paese, albanese di professione musulmana da un lato e serba di fede cristiano ortodossa dall’altro, ne complicano non poco l’accesso ed i visti necessari, oltre che a scoraggiare l’afflusso di turismo internazionale. 

Il territorio del Kosovo è principalmente montuoso, incastonato tra Albania, Macedonia, Serbia e Montenegro, senza accessi al mare. Salvo l’altopiano della Metochìa ad Ovest e la grande piana kosovara ad Est, il resto del territorio è dominato da montagne: i rilievi del Kopaonik sul confine con la Serbia, i monti Sharr a Sud e le Alpi albanesi sul confine Ovest con l’Albania.

Il clima è tipicamente continentale, con inverni rigidi e nevosi ed estati fresche.

Dall’Italia, il metodo più efficace per raggiungere il Kosovo è con un volo all’aeroporto internazionale di Prishtina, unico del paese. In alternativa si può entrare in macchina dalle nazioni confinanti, ma dato che la Serbia non ne ha riconosciuto l’indipendenza, entrando da Belgrado non potremo poi proseguire in Albania o Macedonia senza un visto, o viceversa.  

Per spostarti all’interno del paese il metodo più efficace e comodo è senz’ombra di dubbio un’auto privata, anche se le strade sono spesso dissestate e poco illuminate. Il servizio ferroviario e di bus di linea collega solamente le città principali e la rete non è in buono stato, nonostante le recenti liberalizzazioni.  

Il Kosovo non batte moneta ma dal 2002 ha adottato l’euro come moneta a corso legale, sebbene non faccia parte dell’Unione. I prezzi ed il costo della vita sono ovviamente molto contenuti rispetto agli standard occidentali e pranzare in un ristorante di fascia media costa meno di 10 euro, mentre dormire una notte in un hotel circa 30 euro.  

La cultura locale è, come spesso accade per i Balcani, un interessante mix, con influssi che arrivano dai contesti passati e dalle nazioni vicine. Come detto le principali etnie e fedi religiose sono due: albanese musulmana da un lato e serba cristiano ortodossa dall’altro. I recenti conflitti hanno lasciato cicatrici ancora visibili e non del tutto rimarginati tra gli abitanti. Nonostante queste tensioni, la popolazione è ben disposta e curiosa nei confronti degli stranieri, felice di mostrare e spiegare le bellezze naturali e culturali della propria terra.