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Serbia: le 3 migliori avventure all’aria aperta
Principale nazione della Ex-Jugoslavia, la Serbia vanta una natura ricca e rigogliosa, ancora quasi del tutto inesplorata e lontana dal turismo internazionale. Rappresenta quindi una destinazione ideale per gli amanti dei viaggi avventurosi all’aria aperta
La Serbia è, storicamente e culturalmente, la principale nazione della precedente confederazione jugoslava. Il recente passato burrascoso, che l’ha vista passare attraverso un decennio di guerre, e le tensioni con il Kosovo, non ancora del tutto risolte, l’hanno tenuta lontano dal turismo internazionale, nonostante gli splendidi contesti naturali e la natura selvaggia del paese, che ne fanno una meta affascinante.
la Serbia vanta una natura ricca e rigogliosa, ancora quasi del tutto inesplorata e lontana dal turismo internazionale. Rappresenta quindi una destinazione ideale per gli amanti dei viaggi avventurosi all’aria aperta.
In questo articolo, dopo un breve panorama su questa nazione dei Balcani, descriveremo le imperdibili attività outdoor ed avventure da praticare in Serbia.
La Serbia è una nazione dell’Europa meridionale, posta al cuore della penisola balcanica. Nonostante le vibranti città ricche di storia e cultura, la cucina saporita, ampie aree verdi e la natura incontaminata, a causa del recente passato, che l’ha vista impegnata in 10 anni di guerre che hanno sconvolto i Balcani e la Ex-Jugoslavia, Il turismo internazionale è ancora poco diffuso.
La repubblica è divisa tra Serbia centrale e la regione indipendente della Voivodina, la più economicamente sviluppata. Inoltre, ha un rapporto turbolento e fonte di forte tensione con il Kosovo, del quale non riconosce ancora l’autonomia. Belgrado, la capitale, è la città più grande e principale centro culturale ed amministrativo del paese.
Non ha accesso al mare, essendo circondata a Nord ed Est da Romania ed Ungheria, a Sud da Bulgaria, Kosovo, Montenegro e Macedonia, ad Ovest da Croazia e Bosnia & Erzegovina. La Voivodina, situata a Nord, è dominata dalle pianure del bassopiano Pannonico ed il fiume Danubio ne scorre al suo interno. La fascia Sud-occidentale è dominata dalle estensioni delle Alpi Dinariche, in particolare dei Monti Sar, mentre quello Sud-orientale dalle propaggini dei Carpazi e dei Rodopi. È proprio qui, sul confine con la Bulgaria, che si trova il Monte Midzor, che con i suoi 2.169 metri è la cima più elevata del paese.
Il clima è tipicamente continentale, con inverni rigidi e nevosi ed estati calde ed umide.
Il modo più pratico per raggiungere la Serbia dall’Italia è in aereo, volando sul principale aeroporto del paese, quello di Belgrado. Diverse compagnie, anche low-cost, effettuano la tratta partendo da Roma, Milano ed Orio al Serio. Per visitarla, un’auto a noleggio è, come spesso accade, il mezzo più comodo. Il sistema stradale è capillare e ben tenuto. Le ferrovie, in fase di modernizzazione, sono invece ancora un po’ antiquate e coprono principalmente le tratte tra le maggiori città.
La moneta della Serbia è il Dinaro. Al momento della scrittura di questo articolo, il cambio con l’euro è fissato a 117 Dinari. Il costo della vita in Serbia è ancora molto contenuto, circa il 50% di quello in Italia. Sebbene abbia intrapreso il percorso di adesione all’unione europea, al momento questo risulta bloccato per via del mancato riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo da parte di Belgrado.
La cultura locale ha un forte substrato slavo-ortodosso. Nelle aree di confine con il kosovo sono presenti forti minoranze musulmane ed albanesi, mentre nel Nord, nella regione della Voivodina, si parla oltre che al Serbo anche rumeno, ungherese e slovacco. La Serbia, al di fuori delle grandi città, non è ancora abituata al turismo di massa e quindi, sebbene relativamente sicura, è bene mettere in conto imprevisti ed alcune difficoltà organizzative e logistiche. Nelle aree di confine con il kosovo, infine, c’è ancora tensione a causa della questione irrisolta sull’indipendenza dello stesso e delle due comunità, serbo-ortodossa da un lato e musulmana-albanese dall’altra.
In Serbia esistono diversi fiumi interessanti per pagaiare tra le rapide. Il fiume Lim scorre sul confine con il Montenegro, nel Sud-Ovest del paese. La partenza è nei pressi del monastero di Kumanica, ed attraverso un percorso di circa 20 Km, con rapide di II-III grado, giunge fino al paese di Brodarevo.
Un altro fiume adatto per il rafting è l’Ibar, lungo un percorso di II grado ma con passaggi di IV. L’itinerario, lungo circa 35Km, parte dall’abitato di Usce e termina nei pressi del castello di Maglic, attraverso la suggestiva valle di Lilacs.
Infine, la Drina, che segna il confine tra Serbia e Bosnia & Erzegovina, offre una discesa di circa 20 Km su di un fiume di classe II. Durante la discesa è possibile ammirare la famosa casa sulla roccia, un rifugio costruito per la prima volta nel 1969 da sportivi locali su di una roccia in mezzo al fiume. Questa casa è stata distrutta già ben 7 volte dalle piene del fiume ma è stata ricostruita ogni volta.
Per chi vuole esplorare paesaggi con i kayak, lungo il fiume Uvac è possibile effettuare una facile discesa all’interno del Canyon scavato dal corso dell’acqua. Le suggestive anse del fiume sono la casa di numerose specie animali, su tutte il grifone.
Se vuoi approfondire le migliori destinazioni al mondo per fare rafting, corri a leggere il nostro articolo dedicato.
L’escursionismo in Serbia permette di esplorare aree ancora selvagge e remote, immersi in bellezze naturali. Partiamo subito forte con i monti della Stara Planina, area dove sorge la più elevata cima del paese, il monte Midzor. Quest’ultima, in virtù del dislivello di circa 750 metri, è un’escursione riservata ad escursionisti con un buon allenamento. Ma nella zona, ricca di fiumi e corsi d’acqua, esistono anche numerose alternative meno impegnative. Una su tutte la salita al monte Babin Zub (letteralmente dente della nonna), che permette di ammirare una splendida cascata e di godere di un magnifico panorama dalla vetta.
Per un bagno di foresta, i monti Tara, all’interno dell’omonimo parco nazionale posto sul confine con il Montenegro, sono la scelta ideale. Qua si trovano numerosi sentieri e sono presenti due bei laghi artificiali, Perućac e Zaovine. Per questo parco passa, inoltre, il tracciato verde della Via Dinarica. Anche la cima più alta della zona, il Monte Veliki.
Meritevoli di una visita sono anche gli archi di roccia noti come cancelli di Vratna, 3 formazioni rocciose di cui una è la più alta d’Europa. L’area è carsica e questi facevano parte di un complesso speleologico che collassando a dato vita a questi imponenti monumenti naturali.
Se siamo alla ricerca di qualcosa di meno impegnativo,la riserva naturale del fiume Uvac, con il suo canyon, è percorribile a piedi oltre che in kayak. Si tratta di un percorso di 15 Kilometri che porta alla cima del monte Molitva, da cui si gode di una splendida vista sui meandri del fiume e le sue gole.
Infine, se vogliamo unire alla nostra escursione anche una componente culturale, dobbiamo raggiungere le montagne Ovčar e Kablar. Si tratta di due montagne gemelle divise dal fiume Morava, sulle cui pendici sorgono una comunità di monasteri, risalenti al 14° secolo.
Se vuoi approfondire i migliori trekking in giro per il mondo, non perdere il nostro articolo dedicato!
Le colline e dolci montagne del Sud-Ovest della Serbia sono un teatro ideale per gli appassionati delle due ruote. In particolare, il parco Nazionale dei Monti Tara propone numerose opzioni, tra foreste e gole selvagge, ricche di fauna selvatica. In alternativa il Parco Nazionale di Fruska Gora, posto al limitare della pianura pannonica, rappresenta una valida opzione per unire il piacere dell’esplorazione della natura con la parte storica e culturale. Sono qui infatti presenti ben 17 monasteri ortodossi risalenti al Medioevo.
Chi è in cerca di emozioni forti sulle due ruote, può puntare al primo Bike park della nazione, quello di Kopaonik, posto all’interno dell’omonimo parco nazionale, nel Sud-Ovest del paese. Altro Bike park degno di nota è quello di Bukovac, non distante dalla città di Novi Sad.
Infine, gli amanti dei viaggi di più giorni potranno percorrere la pista ciclabile che affianca il Danubio nel suo lento incedere verso il Mar Nero. Facente parte del più ampio tracciato EuroVelo6, la partenza del tratto serbo è presso il paese di Backa Palanka, sul confine con la Croazia, e lungo l’itinerario si potrà visitare le principali città, Novi Sad e Belgrado, prima di giungere al confine con la Romania, presso il paese di Negotin.
La Serbia rappresenta ancora un paese di frontiera per il turismo internazionale in Europa, dove è possibile avventurarsi in panorami incontaminati ed ancora poco frequentati ed inesplorati.
Sebbene sia una nazione relativamente stabile, alcune tensioni interne soprattutto nelle aree di confine con il Kosovo e la mancanza di strutture consolidate per il turismo internazionale, possono causare qualche inconveniente e contrattempo, che vanno messi in conto.
Assicurati di essere esperto e consapevole dell’attività che andrai a praticare e del percorso scelto. In dubbio rivolgiti sempre a professionisti del settore od agenzie specializzate come la nostra.
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